Intervista Antony Vitillo Italiano

Abbiamo intervistato Antony Vitillo, conosciuto anche come SkarredGhost, uno dei personaggi di rilievo nel panorama italiano in ambito di realtà aumentata e virtuale (AR/VR).
Gli abbiamo chiesto di raccontarci del suo lavoro e di come ha iniziato, oltre che della sua partecipazione al progetto “Alone Together“, una prima mondiale, un concerto che si è svolto completamente in realtà virtuale, tenuto da Jean-Michel Jarre, il 21 giugno durante la Festa della Musica 2020.
(Find the interview in English HERE)

Intervista completa (Italiano)

Antony lavora dal 2014 in ambito di realtà virtuale; il suo sito
http://skarredghost.com è punto di riferimento sia per l’estero che per l’Italia.
Per ascoltare il podcast dell’intervista, questo è il link diretto:
INTERVISTA ANTONY VITILLO – PODCAST ITALIANO

“Lavoro con tecnologie di realtà virtuale e aumentata dal 2014, anno in cui ho co-fondato Immotionar, una startup che mirava ad aggiungere il corpo completo dell’utente all’interno del mondo virtuale. Nel mio percorso di startup ho imparato molto su queste tecnologie, sia dal lato della programmazione (quindi, sviluppando applicazioni in Unity per Oculus Rift, HTC Vive, etc.) sia dal lato aziendale (gestione di un prodotto VR, analisi di l’evoluzione del mercato VR, etc.).
La mia azienda ha ottenuto alcuni premi e copertura da parte della stampa, ma alla fine è stata chiusa.
Quindi, ora sto offrendo ciò che ho imparato in questo lungo viaggio ad aziende e persone che potrebbero averne bisogno.
Entrare in contatto con le persone è sempre stata una passione, quindi per la mia azienda sono stato blogger, social media manager e PR.
Da agosto 2016 ho anche aperto il mio blog The Ghost Howls, dove parlo di realtà virtuale, realtà aumentata e vita di startup.
Questo spazio personale mi ha fatto entrare in contatto con molte persone interessanti all’interno dell’ecosistema VR.
Le mie precedenti esperienze riguardano ciò che ho studiato all’università: sono un ingegnere del Politecnico di Torino e ho sempre amato lo sviluppo di applicazioni di ogni tipo, in particolare quelle incentrate sulla visione artificiale e sulla computer grafica.”
Antony Vitillo

INTERVISTA – Cecilia Lascialfari vs Antony Vitillo

Cecilia Lascialfari: Ciao Antony, ci racconti chi sei, da quanto tempo lavori nel settore delle nuove tecnologie e come hai fatto ad arrivare dove sei adesso?

Antony Vitillo: Ciao Cecilia, buongiorno a tutti,sono Antony Vitillo. Alcuni di voi mi conosceranno come “SkarredGhost”, mi occupo di Realtà Virtuale ormai da sei anni. Me ne sono innamorato nel 2014, provando un “Oculus DK2”,la Demo Tuscany… mi veniva quasi da vomitare, ma me ne sono innamorato comunque.
“Cosa faccio?” Ma… di quello che dico “non ne ho la più pallida idea”, qualsiasi cosa stia facendo… Ufficialmente sono sia blogger che consulente di realtà virtuale. Sono arrivato a fare quello che sto facendo adesso, semplicemente con la passione, provando a buttarmi in ogni progetto dove ci potesse essere la realtà virtuale, usando questa mia passionee anche il blog, per conoscere tante persone nuove, che poi mi hannopresentato tante opportunità. Quindi, mi capita di parlare aconferenze importanti e fare anche progetti interessanti.

C.L.: Il tuo nome nell’ambito della consulenza sulle nuove tecnologie è conosciuto sia in Italia che all’estero. Ci puoi spiegare che cosa sono la AR VR XR, dal punto di vista di un esperto che si rivolge a un pubblico di non esperti?

A.V.: Domanda molto interessante e anche molto difficile da rispondere in poco tempo, ci vorrebbe un evento intero per discuterne, ma praticamente,
la realtà aumentata e virtuale, permettono alle persone di vedere una realtà che non c’è, sintetizzata da un computer, che può essere unita a elementi reali. Facciamo un esempio. “The Matrix” è il classico esempio di realtà virtuale, cioè, io mi metto… in quel caso c’era tutto un sistema, inventato dalle macchine nemiche, che attacchi al tuo corpo, e io mi vedo in un mondo che non esiste.
Oltre al modo distopico di “The Matrix”, potete immaginare che mettete un casco, e vi trovate ai tropici, rispetto alla noia dell’ufficio, e il posto dove vi trovate, non ha nessuna relazione con il posto dove siete attualmente. È un teletrasporto, in un mondo digitale.
La realtà aumentata (AR), invece, è l’unione della realtà e del virtuale. Tecnicamente, bisognerebbe parlare di realtà mista.
La realtà aumentata è un tipo di realtà mista, ma non voglio complicare troppo questo discorso…
Facciamo un esempio: la realtà aumentata è “Pokémon Go”.
Quando prendete i Pokémon, vedete il mondo reale intorno a voi, più il Pokémon, che ovviamente non esiste realmente, è un elemento virtuale aggiunto lì.
Quindi avete la realtà che è quella normale, aumentata da elementi virtuali.
Un altro esempio… “Top Gun”, il film di azione, sugli aerei, il mirino che mira gli aerei. Non c’è nella realtà, voi vedete un filmato, che è quello dell’aereo nemico, e in più degli elementi virtuali, che in questo caso è il mirino.Vi dicono dove sono gli elementi nemici, etc.etc. Queste, sono la realtà aumentata e la realtà virtuale.

C.L.: Con il corona Virus anche l’Italia si è accorta che la tecnologia poteva salvare la situazione. Quali piattaforme in VR per conference online tu consiglieresti a chi non ne ha mai utilizzata una? E perché? E quali visori consiglieresti di acquistare?

A.V.: Partirò dalla seconda parte della domanda, “Quali visori?“.
In questo momento, se siete un “utente domestico”, consiglio Oculus Quest, che per 400 euro vi dà la maggior parte del valore, vi dà contenuti interessanti, può funzionare senza fili, modalità Stand-Alone, può funzionare come un computer, è il meglio che potete trovare.
Se siete un’impresa, il discorso diventa decisamente più complicato, magari lo affronteremo, una seconda volta.
Parlando invece delle piattaforme per eventi virtuali, dipende da quello che dovete fare, perché ce ne sono tantissime.
Una che uso molto è VRChat, perché ha molti utenti, permette anche di customizzare quello che volete fare nell’evento, vi permette di avere interazioni, quindi ha un suo AR/VR custom, è molto interessante da questo punto di vista. Molte persone utilizzano anche Engage, che è ottima per i workshop, o AltSpace VR che è ottima per organizzare per esempio, delle Stand-up Commedy, e fare delle community intorno a degli eventi.

C.L.: Partecipi come speaker ad eventi internazionali come l’AWE che si è svolto da poco, quest’anno completamente online e sei molto propenso verso l’estero. Pensi che l’Italia sia pronta ad integrare queste nuove tecnologie e a far entrare nelle scuole “educatori virtuali” esperti come te e quanto tempo pensi che ci vorrà ancora?

A.V.: Personalmente, non sono molto fiducioso sul mercato italiano, non siamo molto reattivi rispetto a Stati Uniti e Cina, che invece sono molto veloci con le nuove tecnologie. Mi ricordo che nel 2015 andavamo in giro a parlare di Realtà Virtuale, alle aziende informatiche e non sapevano neanche di cosa stessimo parlando… Adesso,si sta muovendo qualcosa.
Quindi, assolutamente vedo un trend positivo… Ci sono persone interessate, si stanno formando delle community, però siamo comunque indietro. Secondo me almeno un anno, se non qualcosa di più rispetto agli Stati Uniti.
Sicuramente stiamo facendo qualcosa, sto vedendo interesse dalle industrie, soprattutto adesso che c’è il Covid, sto vedendo molto interesse per eventi virtuali e iniziative di ecommerce, per l’education… ci abbiamo messo tantissimi anni ad arrivare alle LIM, prima di arrivare alla VR, secondo me ci metteremo un bel po’…

C.L.: E adesso passiamo al concerto di Jean Michel Jarre in realtà Virtuale.
Domenica 21 giugno Jean Michel Jarre e il suo avatar si sono esibiti in una prima mondiale, un live in realtà virtuale che ha celebrato la festa della musica 2020.
Tu hai partecipato al progetto che ha preso il nome di “Alone Together” che si è svolto simultaneamente, in tempo reale, su piattaforma digitali sia in 2D che in 3D.
Ci racconti i retroscena di tutto questo progetto?

A.V.: Qui probabilmente ci vorrebbe più un film, che una risposta… rapida. Racconto la storia perché è interessante.
Una persona con cui collaboro, Louis Cacciuttolo, di VRrOOm, si è messo d’accordo con il Ministero della Cultura Francese, per realizzare un concerto in realtà virtuale, per la Festa della Musica 2020. Peccato, che questa cosa è avvenuta, tre settimane prima della data del concerto.
Quindi abbiamo dovuto correre come dei matti, per trovare l’artista che non avevamo, e organizzare un intero concerto, innovativo, graficamente “figo”, dentro VRChat. Abbiamo fatto un sacco di errori, però alla fine ce l’abbiamo fatta.
Cosa ho imparato… ho imparato che non si fanno le cose in tre settimane, bisogna farle con più tempo, per poterle progettare serve un Project Manager che gestisca bene il progetto…
Ho anche imparato che questi strumenti, come VRChat, sono molto belli, ma sono anche molto grezzi… noi abbiamo avuto dei bug, che hanno rovinato l’esperienza del concerto per alcune persone, in più c’è anche il problema dei Troll, da dover gestire… spesso non si può, soprattutto in VRChat, nei mondi pubblici, li posso bloccare io per non vederli più, ma non si possono cacciare genericamente da qualunque mondo…
Abbiamo imparato anche a gestire queste situazioni, perché bisogna sapersi adattare a questi bug e non arrendersi, e anche poter lavorare, diciamo “molto in fretta”, perché spesso viene richiesto a chi lavora nella realtà virtuale.
Abbiamo anche visto che le persone che hanno potuto partecipare, alla versione VIP del concerto, quella con Jean-Michel Jarre presente in sala, lo hanno “ADORATO”.
Quindi c’è, una potenzialità pazzesca, negli eventi in realtà virtuale.

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Cecilia Lascialfari
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