Miniatura Laval Virtual World

Quest’anno la 22esima fiera di “Laval Virtual“, si è svolta completamente online, dal 22 al 24 aprile, proprio durante la pandemia di Covid-19 che ha visto il mondo intero costretto a chiudersi all’interno delle mura di casa.

A venti giorni dalla data annunciata dell’inizio della fiera, il Laval Virtual Team, guidato da Laurent Chrétien (Direttore Generale di “Laval Virtual”) insieme ad Harriet Bartlett, Maroua El Mokhtari, Nicolas Ribeyre, Maud Oukaltoum, Nicolas Toueille, Valentin Régnier, con il supporto di Benjamin De Witt (VRDays Europe) tra gli altri, hanno deciso di creare il “Laval Virtual World“, un salone virtuale che ha consentito ai partecipanti, di trovarsi fisicamente presenti all’evento, attraverso degli Avatar. Sono state registrate 11.000 persone, da 110 paesi in tutto il mondo e sono stati creati oltre 6000 avatar. Una grande scommessa, che ha avuto un enorme successo. Tre giorni immersivi, nelle realtà più visionarie del mondo XR, grazie alla realtà virtuale.
L’evento ha incluso sei cicli di conferenze: VRtical, TransVRsal, ConVRgence, Virtual World, Art and Tech Talk e un intenso programma di incontri.

Ci sono stati eventi importanti come la cerimonia di premiazione,  “Laval Virtual Awards 2020”, che premia le soluzioni VR/AR e le loro innovazioni,
Recto VRSO”, il primo museo in VR guidato da Judith Guez (Direttore Artistico Generale) che ha presentato le nuove prospettive che la virtualizzazione apre nel campo artistico, il quarto evento “XRBASE Investor” guidato da Andrey Lunev (Produttore Esecutivo) e il pionieristico XR LATAM, il primo spazio di incontro per tutto il Sud America.

Il team ha ricevuto supporto dalla comunità internazionale “XR Crowd” community come parte dell’iniziativa #EmbraceOnlineXR. Hanno aiutato a testare e confrontare circa venti piattaforme virtuali prima di scegliere la soluzione proposta da VirBELA, l’unica che rispondeva ai desideri espressi: offrire un evento accessibile a tutti, attraverso uno strumento di facile utilizzo che permettesse un’interazione tra i partecipanti.

La piattaforma consentiva l’accesso da un computer (PC o Mac); dopo la registrazione, il download del software “Laval Virtual World” e la personalizzazione del proprio avatar, si poteva accedere alla sala e agli eventi in programma.

Per gli utenti più esperti, c’era la possibilità di vivere l’esperienza attraverso un visore, come “HTC VIVE” e “Oculus Rift“.

Laval Virtual World, Avatar

Sono stati tre giorni incredibili, in cui l’emozione e l’adrenalina hanno avuto un ruolo fondamentale. La ricerca della conferenza desiderata, la possibilità di muoversi nell’ambiente, i rapidi movimenti da un luogo all’altro attraverso la dematerializzazione dell’avatar, erano tutti elementi piacevolmente innovativi.
Il programma era disponibile sull’app “Laval Virtual”, che offriva un programma della giornata, basato sugli interessi personali. All’interno dell’app c’erano sia la geo-localizzazione delle varie conferenze con l’orario di inizio, sia la possibilità di ricevere notifiche.

L’entusiasmo di entrare nelle stanze virtuali, la possibilità di sedersi nella poltroncina desiderata per visualizzare meglio l’oratore e lo schermo, la possibilità di chattare con il team, richiedere diapositive, approfondimenti, riunioni… ha contribuito a sentirsi pienamente parte della fiera .

La presenza degli avatar ha abbassato le inibizioni e posto i visitatori sullo stesso piano; è stato molto più facile incontrare persone, sedersi a un tavolo per parlare, interagire con gli altri.

La parte di gamification degli spazi utilizzati per il relax è stata essenziale; la “Cocktail Challenge” con incontro presso il campo da calcio o il giro in gommone, la visita al faro, il “Full Moon Party” sulla spiaggia con i fuochi d’artificio dell’ultima sera, il “LV Twin Party” con un deejay online, hanno regalato a questo mondo virtuale il tipico calore del dopo spettacolo, offrendo momenti per disconnettersi dal lavoro, rilassandosi, divertendosi e approfondendo le conoscenze in modo più informale.
Le emozioni provate sono state tutte reali.

Abbiamo trascorso tre giorni in un mondo che non esiste al di fuori del nostro computer, senza renderci conto che in realtà abbiamo vissuto tre giorni di fiera intensa, con un carico di entusiasmo superiore al normale.
Durante i giorni di Covid-19, in un momento molto difficile per tutto il mondo, il team di Laval Virtual è riuscito a consentire a un grande numero di persone, di accedere a un’esperienza veramente innovativa, dal proprio computer di casa.

La sensazione di aver partecipato a importanti conferenze, o di aver avuto l’opportunità di nuotare nel mare o di sentire il calore del sole sulla pelle, pur restando chiusi in casa, ha avuto un effetto benefico anche sui giorni successivi.
Quando “Laval Virtual World” è finito, il desiderio di tornare online in fiera, per vedere se c’era ancora qualcosa è stato moltissimo… ed è probabile che chi ha vissuto questa esperienza ne senta tutt’ora la mancanza.

Laval Virtual World, Conference Hall
Laval Virtual World, Conference Hall

Un ringraziamento speciale va a tutto il Laval Virtual Team, per aver dato l’opportunità a molti specialisti del settore di partecipare alla fiera, in maniera completamente gratuita.
Questo evento ha dato l’opportunità a molti professionisti italiani che lavorano nel settore XR di incontrarsi per la prima volta, creando una rete per l’Italia, che sicuramente darà origine a nuovi modelli di business.

Un ringraziamento speciale a Carlo Corinaldesi per la rete creata con i professionisti italiani.

Cecilia Lascialfari
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